Giordano Bruno, Campo dei Fiori ed i legami con Taranto
Ettore Ferrari, "Monumento a Giordano Bruno", Roma, Campo dei fiori, dettagli.
Ettore Ferrari, "Monumento a Giordano Bruno", Roma, Campo dei fiori, dettagli.
Giordano Bruno, Campo dei Fiori ed i legami con Taranto
di Stefania Castellana
Il 17 febbraio del 1600 - lo stesso anno in cui viene portata in scena "L'Euridice" di Peri e Rinuccini, primo melodramma italiano - viene arso vivo in Campo dei Fiori a Roma Giordano Bruno.
Il monumento viene eretto nella seconda metà dell'Ottocento, a seguito di non poche polemiche. L'autore, Ettore Ferrari, presenta un primo bozzetto in cui il filosofo assume un atteggiamento di sfida dinanzi all'Inquisizione; a seguito della bocciatura, il bozzetto è modificato nell'attuale immagine del Bruno, cogitabondo e con il libro e lo sguardo rivolto verso San Pietro. In sottotraccia - ma neanche troppo - la Massoneria (Ferrari è Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia dal 1904).
Oggi sanno che in quel monumento c'è un po' di Puglia: oltre al ritratto del filosofo di Taurisano Giulio Cesare Vanini in uno dei medaglioni raffiguranti i "martiri del libero pensiero", l'iscrizione sulla lapide alla base è del tranese Giovanni Bovio, al quale Ettore Ferrari dedica un monumento nella città natale.
Ma c'è un altro legame del Ferrari con la Puglia e, più precisamente, con Taranto: è il maestro di Francesco Paolo Como, lo scultore che vince il concorso per il Monumento ai caduti della città ionica, eseguito tra il 1923 - anno della scelta del suo bozzetto - e il 1953, che è l'anno della collocazione del gruppo del cosiddetto "Aquilifero".
A parte questa digressione, Campo dei Fiori resta uno dei luoghi del mio cuore e il primo incontro con quella scultura è stato qualcosa che non dimenticherò...
Taranto, piazza Maria Immacolata (già piazza Giordano Bruno): la lapide posta a memoria di Bruno