Sabrina Morea

Sabrina Morea

Intervista alla dj tarantina Sabrina Morea

da: "Tarantoggi" del 15 maggio 2008 p. 29 (titolo originale: 80amore atto secondo).

© Tutti i diritti sono riservati all'autore del testo e all'editore Tarantoggi

Unica donna in un dj set dominato, come spesso accade, dagli uomini, Sabrina Morea può essere considerata, senza timore di smentita, una tra le più grandi conoscitrici della musica degli anni Ottanta.

«La parola dj nel mio caso forse è un po’ eccessiva - afferma - Diciamo che mi diverto a far suonare i dischi, per usare un termine di allora. Tutto nasce un po’ per gioco e molto per passione. Una grande passione per la musica che, sin dalla tenera età di due anni, mi vedeva protagonista con un piccolo mangiadischi, con il quale mettevo 45 giri a richiesta dei presenti. Poi, nel 1990, è cominciata la collaborazione con la Brain Agency (allora Brain Family): con loro curavo le pubbliche relazioni in tutti i locali più famosi di Taranto e provincia pur continuando a coltivare il sogno di passare dall’altra parte della console…»

E come per la maggior parte dei dj, anche Sabrina ha iniziato per caso:

«Ho cominciato a fare la “d.j.” solo qualche anno fa - dichiara - Prima alle feste di amici, poi nel locale “Siddharta”. Poi nell’estate del 2006 con Attilio Capilli e Ciro Merode abbiamo deciso di rinverdire la musica compresa tra gli anni ‘60 ed i ’90: abbiamo, così, avuto la conferma che la gente ama la musica dei propri ricordi. La discoteca non è più il tempio del divertimento di qualche anno fa. Il pubblico vuole stare bene, ascoltare buona musica, magari anche ballare (ma non necessariamente) e consumare qualcosa senza spendere una fortuna. E in un periodo come questo di grandi difficoltà per molti - continua - ciò non è poco. Personalmente amo il funky, il soul e tutta la musica “black”. Adoro gli Earth, Wind and Fire, James Brown e Jamiroquay, che non mancano mai nelle mie selezioni musicali. Gli anni Ottanta, insomma, hanno davvero lasciato in me un segno indelebile. E riviverli in queste serate funziona – conclude - come funziona l’idea di un dj in “gonnella”. In molti vengono a dirmi che è bello vedere una donna che mette musica. Ovviamente mi fa piacere, ma sono più contenta quando mi dicono che sono brava. A quel punto vorrei farli ballare tutta la notte».