Gastronomia medievale pugliese
Gastronomia attraverso la cultura
Un convegno si è tenuto presso il Palazzo De Notaristefani di Massafra. Non è mancata la degustazione di piatti tipici medioevali
di Rossella Bellinvia
in: "Corriere del Giorno", 02 dicembre 2001, p. 19
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Musica medievale (eseguita dal duo Barbara Miraglia al flauto e Maria Russo alla chitarra) e degustazione di tipici piatti della cucina medievale preparati con la consulenza ed i preziosi consigli dell'Appia Palace Hotel.
Si è concluso così, proprio alla grande, il Convegno sulla "Gastronomia medievale pugliese" (...De gustibus disputandum est), che si è tenuto nei giorni scorsi nel salone dei Palazzo de Notaristefani.
Convegno organizzato, con il patrocinio del Comune di Massafra, dall'Associazione culturale "Exedra" nell'ambito del Programma Leader II dei Gal Csajt.
Relatori dei Convegno sono stati il prof. Raffaele Licinio (ordinario di Storia medievale, Facoltà di Lettere e Filosofia presso l'Università di Bari) ed il vice presidente del Gal Csajt prof. Giuseppe Caggiano.
Il prof. Licinio, noto come uno dei massimi esperti di gastronomia e tradizioni medievali, nonché come importante autore di diversi studi sull' argomento, ha iniziato la sua relazione con dei distinguo, affermando come "bene culturale" la cultura alimentare e la gastronomia ed evidenziando alcune differenze. "L'uomo è ciò che mangia", ha fra l'altro detto riprendendo una tesi del prof. Massimo Montanari (docente di Storia medievale presso l'Università di Bologna e noto come una massima autorità nel campo della gastronomia medievale).
Ha riproposto il problema in modo speculare. "L'uomo mangia ciò che è?" (ha detto) ed ha, quindi, spiegato "il perché" di certe abitudini e rituali alimentari della famiglia pugliese.
Ha poi trascinato il numeroso pubblico presente in un viaggio nel tempo, attraverso le tradizioni del mondo medievale che sono giunte intatte sino ai nostri giorni.
Il prof. Licinio ha anche sottolineato il parallelismo tra alimentazione e quadro sociale, differenziando la cultura mediterranea da quella continentale, esaltando la produzione di vino nel meridione che è "Arte" e la produzione della birra, nel Settentrione, che è "un freddo processo tecnologico".
Ha concluso rivalutando in toto la storia dell'enogastronomia pugliese e mediterranea che ha vinto il confronto sotto tutti i profili con altre culture.
Il prof. Caggiano ha invece messo in rilievo la realizzazione da parte del Gal Csajt di un volume che raccoglie le ricette tradizionali del nostro territorio.
Un lavoro lungo e certosino (come ha detto), ma che testimonia ancora una volta l'immensa ricchezza del nostro patrimonio culturale enogastronomico che non deve andare assolutamente perso.
Anche il sindaco di Massafra, arch. Cofano, ha sottolineato l'importanza di difendere e preservare il territorio anche attraverso queste iniziative e come l'Amministrazione comunale sia attenta ai problemi ed allo sviluppo di certe tematiche.
In precedenza Nicola Zanframundo aveva fatto un breve resoconto delle manifestazioni realizzate dall'Associazione culturale "Exedra", di cui è presidente, con l'intento di fare cultura d'innovazione. Ed ha sottolineato, in particolare, le Mostre di Arte contemporanea ("Ultime generazioni" presso il Castello Medievale e "MassafrArte 2000" presso il Palazzo De Notaristefani con il coordinamento dell'artista Pino Caputi, coordinatore del settore "Arte" della stessa Associazione), la presentazione del film "Sangue vivo", cui ha fatto seguito presso la Masseria Accetta Grande l'incontro con il regista Winspeare e con il produttore Tore Sansonetti, il Convegno "Estasi mistiche e fenomeni alterati della coscienza" (curato da Raffaello Castellano e svoltosi presso il Teatro Comunale), la presentazione del "Gruppo di musica greganica salentina", svoltasi nell'ambito di Massafraestate 2001, curata dall'avv. Fabrizio Quarto, coordinatore del settore "Musica" dell'Exedra.
A ben moderare il Convegno è stato l'ing. Giuseppe Tartarelli, coordinatore del settore "Gastronomia" dell'Associazione organizzatrice.
Nel presentare brevemente gli argomenti della serata, ha voluto evidenziare i diversi problemi nell'ambito enogastronomico derivanti dal processo di massificazione dovuto alla globalizzazione. Ha esaltato la funzione del cibo, non solo dal punto di vista alimentare, ma anche come filo conduttore della trasmissione culturale di un popolo, sottolineando in particolare l'importanza della cultura alimentare nella storia pugliese.
E' stato lo stesso ing. Tartarelli a selezionare i piatti caratteristi medievali presentati ed appartenenti ad una classe sociale medio-bassa nei giorni di festa. Alcune ricette ("Nucato", "Riso al latte di mandorle", "Cotognata", "Polvere e vino d'ippocrasso", "Purè di fave secche", "Salsa d'uva nera", "Frittelle di formaggio" e "Torta di erbe") erano state anche riportate sul depliant d'invito, come un "assaggio" del ricettario realizzato dal Gal Csajt.
Il bouffet, è da sottolinearlo, è stato preparato dall'Appia Palace, oramai noto anche come istituzione negli appuntamenti culinari dell'arco ionico tarantino.