Il museo nazionale di Taranto

Il museo nazionale di Taranto

di Silvia De Vitis

Un percorso entro le principali testimonianze archeologiche del primo quartiere tarantino costruito dopo l'abbandono delle vecchie mura medievali, oltre la città vecchia. Riduzione e adattamento del testo della dott. Silvia De Vitis, in "Il Borgo" (guida), Taranto 1998

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Il Museo nazionale di Taranto

Il Museo che occupa l'antico convento dei padri Alcantarini, adiacente alla chiesa di S. Pasquale, sorse su iniziativa dell'archeologo Luigi Viola, per raccogliere i reperti archeologici recuperati nel corso dell'edificazione del Borgo. Prima della attuale esposizione, che ha preso il nome di MarTA, era diviso in due sezioni: la sezione greco-romana, che ne costituiva il nucleo più antico, ospita pezzi provenienti dalla necropoli greca e dalla città romana.

Di particolare interesse è il settore della scultura, con la Kore di Montegranaro, statua femminile di fanciulla databile al VI secolo d.C.e la testa di Eracle in riposo che riecheggia l'analoga statua di Lisippo. Grande importanza hanno i frammenti scultorei provenienti da due zone precise del Borgo di Taranto, quella di via Pupino angolo via Di Palma, ove si trovava una basilica dedicata alla gens Giulio Claudia, e quella compresa fra via Anfiteatro, via Principe Amedeo, via Duca di Genova e via Regina Elena ove sorgevano le Terme Pentascinenses.

Da via Pupino - via Di Palma provengono la bella testa di Augusto con il capo velato e le statue di togati poste all'entrata della sala degli ori, mentre dalle terme provengono, oltre all'iscrizione che documenta il restauro delle stesse nel IV secolo d.C, una statua di genio con cornucopia, un altare dedicato a Giove e altri frammenti. Nel settore della ceramica, troviamo una grande esposizione delle merci in circolazione nel Mediterraneo fra VII e III secolo a.C. già protagoniste in passato dell'esposizione della mostra "Atleti e Guerrieri".

Gli ori, celebri in tutto il mondo, testimoniano lo sfarzo delle produzioni tarentine in età ellenistica. I reperti provengono sia dalla necropoli cittadina che dalla Daunia (sono famosi i gioielli della tomba degli ori di Canosa e di quella di San Paolo di Civitate). Nella stessa sala si possono ammirare gli oggetti, soprattutto vetri, provenienti dai corredi funerari di età romana e le oreficerie bizantine. Recentemente è stato anche riallestito il monetiere con monete greche, romane e medievali. Nei corridoi sono esposte le terrecotte provenienti sia dalle stipi votive dei santuari - presenti in gran parte nell'area del Borgo - sia dalla necropoli.

La sezione preistorica ospita reperti provenienti da tutta la Puglia. Pertinenti all'area del Borgo di Taranto sono i vasi geometrici Iapigi (X - IX secolo a.C.) rinvenuti nel corso della costruzione dell'edificio del Banco di Napoli in Piazza della Vittoria.